Intorno alle 19:30, i primi manifestanti hanno iniziato a radunarsi in piazza del Nettuno a Bologna. L’occasione è il corteo organizzato dall’associazione Giovani Palestinesi in occasione della commemorazione del 7 ottobre per continuare a manifestare solidarietà alla causa mediorientale. Il corteo non è stato autorizzato, dopo giorni di polemiche, eppure i presenti hanno deciso di sfidare gli ordini dati. Nonostante il divieto, infatti, gli organizzatori hanno deciso di mantenere la presenza in piazza, con l’adesione di Potere al Popolo e dei collettivi Cua, Cambiare Rotta e Osa.
In poco tempo, la situazione è degenerata e in via Rizzoli, poco fuori da Piazza Maggiore, si sono verificati scontri tra polizia e forze dell’ordine. Ci sono state un paio di cariche e gli agenti hanno utilizzato gli idranti contro i manifestanti per cercare di spingerli a retrocedere. Il gruppo ha però iniziato a spostarsi verso le Due Torri per raggiungere nuovamente Strada Maggiore. Dopo una nuova carica, gli attivisti hanno lanciato oggetti contro gli agenti e hanno eretto barricate con i cassonetti.
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Intanto, la Questura di Bologna ha voluto ribadire che “nessuna manifestazione né statica né dinamica è stata autorizzata per la giornata odierna“. Proprio per questo, i responsabili delle violazioni saranno denunciati all’autorità giudiziaria. Al momento, il bilancio è di un manifestante fermato dalla Polizia e accompagnato in Questura per accertamenti. La persona sarebbe fermata durante il tentativo dei manifestanti di partire in corteo da Piazza del Nettuno imboccando Piazza Re Enzo dove si trovava uno sbarramento delle forze di Polizia.
Bologna, il tentativo di organizzare il corteo per il 7 ottobre
A creare preoccupazione per la manifestazione era stato un volantino che era circolato nelle scorse settimane. “Viva il 7 ottobre, Viva la resistenza palestinese“, si leggeva su di esso con un riferimento al massacro avvenuto due anni fa per mano di Hamas. Di fronte all’organizzazione dei manifestanti, quindi, le forze dell’ordine sono intervenute per cercare di fermare la partenza del corteo.
Sul perimetro della piazza sono stati schierati blindati della polizia: tre sul lato del Comune e due davanti a Questura e Prefettura. Durante il raduno, quando alcuni manifestanti hanno preso la parola al megafono, le forze dell’ordine sono intervenute per sequestrare casse e microfoni. Diversi manifestanti sono stati circondati e a loro è stato vietato di prendere parte al corteo.
“Questa è la democrazia italiana che impedisce di manifestare, questo è il sionismo che dobbiamo combattere“, hanno urlato al megafono alcuni manifestanti, aggiungendo: “Vergognoso come si impedisce di manifestare davanti al sacrario dei caduti. Fate passare i manifestanti“. Alcuni dei presenti si sono seduti a terra davanti alle forze dell’ordine, sventolando le bandiere palestinesi.
Altri, tra cui coloro che sono stati fatti passare sul lato del Comune e della Sala Borsa, hanno provato a raggrupparsi e a muoversi in fila dietro uno striscione con scritto “Free Palestine” e gridando “corteo, corteo“. La polizia, però, li avrebbe immediatamente circondati.
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