In una Bologna ancora emaciata dalle conseguenze del maltempo che l’ha colpita in questi giorni, una nuova tragedia ha lasciato sconvolta la comunità. Intorno alle 17:20 di ieri in un capannone della “Toyota Material Handling” si è verificata una violenta esplosione che ha portato al crollo di parte della struttura in cui si trovavano diversi operai intenti a lavorare. Il tragico bilancio dell’incidente è di due operai morti, un ferito grave e una decina di persone con lesioni più lievi.
Nella giornata di oggi la procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Piazzi, insieme alla pm titolare del fascicolo di indagine, Francesca Rago, si sono recate sul luogo dell’incidente per effettuare un sopralluogo insieme al comandante del nucleo investigativo dei carabinieri Claudio Gallù, ai vigili del fuoco e al personale dell’Asl.
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Casellati: “Una tragedia che ha colpito un territorio già ferito“
La ministra per le Riforme Costituzionali, Elisabetta Casellati, ha voluto inviare un messaggio di cordoglio e solidarietà alle famiglie delle due vittime e degli undici feriti della terribile esplosione che si è verificata nel pomeriggio di ieri. La ministra ha messo in luce la terribile coincidenza di questa tragedia con i danni provocati dal maltempo e dalle esondazioni che nei giorni scorsi hanno colpito il territorio bolognese e in generale quello dell’Emilia Romagna, lasciando una comunità esausta e infuriata.
Sulla questione si è espresso anche Michele De Pascale, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, che ha espresso il suo “profondo cordoglio” per la perdita dei due operai e ha voluto “ricordare l’urgenza di dover agire concretamente per tutelare la vita e la salute dei lavoratori“. Il candidato ha poi sottolineato che nello stabilimento in cui si è verificata la tragedia era previsto a breve uno sciopero proprio per chiedere maggiore sicurezza sul posto di lavoro.
“Occorre una rigorosa applicazione delle norme sulla sicurezza e programmi di prevenzione e promozione, occorre mettere al primo posto la dignità e la tutela della vita umana nei luoghi di lavoro” ha quindi aggiunto De Pascale, evidenziando che “la solidarietà per le famiglie colpite deve trasformarsi in mobilitazione per un cambiamento urgente, reale, necessario“.
Landini: “La sicurezza continua a essere considerata un costo“
Maurizio Landini, segretario Cgil, a margine della Biennale di Economia di Legacoop, ha voluto esprimersi sulla questione, utilizzando toni duri e a tratti alterati, dovuti alla consapevolezza che questa ennesima tragedia sul lavoro purtroppo non sarà l’ultima nel nostro Paese. “Ieri credo che si sia confermata l’assoluta inadeguatezza che c’è sul tema della salute e della sicurezza” ha infatti dichiarato il sindacalista, sottolineando che ora più che mai è giunto il momento di smettere di perdere tempo e di intervenire per migliorare le condizioni di lavoro degli italiani nei cantieri e nelle industrie.
“La centralità della sicurezza e della salute abbia bisogno di non essere più considerata un costo ma di essere considerata un investimento e un elemento di prevenzione che va curato a ogni livello” ha spiegato Landini, chiedendo che in questo senso vengano messi in atto tutti gli investimenti necessari, affinché “questo tema della salute, sicurezza, prevenzione dei modelli organizzativi torni a essere l’elemento centrale anche del fare impresa“.
Il segretario della Cgil ha poi voluto sottolineare che nell’azienda Toyota, la stessa in cui si è verificata l’esplosione, “venti, trenta, quaranta anni fa c’era un modello che era stato considerato uno dei metodi centrali perché era una delle imprese all’avanguardia e c’erano zero infortuni, zero morti“. Con questa affermazione, quindi, Landini ha voluto ricordare che migliorare la situazione è possibile e a volte basterebbe rivolgere uno sguardo al passato. “Occorre un nuovo modello di fare impresa. Mettere al centro il lavoro e la persona vuole dire cambiare modo di fare impresa” ha quindi concluso il sindacalista.
Dinamica dell’incidente
L’esplosione, con ogni probabilità innescata da un compressore, ha colpito duramente lo stabilimento, uno dei più importanti del distretto meccanico bolognese, dove si producono carrelli elevatori. Uno dei due operai è deceduto sul colpo, mentre l’altro è morto poco dopo essere stato trasportato all’Ospedale Maggiore. Tra i feriti, uno versa in gravi condizioni, mentre gli altri sono stati distribuiti fra gli ospedali della provincia. Le loro condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazioni particolari.
Immediatamente dopo l’esplosione, i soccorsi sono stati tempestivi: vigili del fuoco, forze dell’ordine e personale sanitario si sono mobilitati per mettere in sicurezza l’area e cercare eventuali persone intrappolate sotto le macerie. Al momento, però, sembra esclusa la presenza di altri operai sepolti.
La risposta della comunità e delle autorità
L’esplosione, udita distintamente in varie zone della città, ha spinto molti operai e familiari a radunarsi fuori dallo stabilimento, angosciati per la sorte dei colleghi. La tensione era palpabile, tanto che le autorità sanitarie hanno inviato sul posto uno psicologo per assistere i presenti, colpiti dallo shock dell’incidente.
Sul luogo della tragedia è intervenuto anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha definito quanto accaduto “l’ennesima strage sul lavoro“. Non è la prima volta che la città affronta simili drammi: solo sei mesi fa, sette tecnici persero la vita durante un collaudo alla centrale idroelettrica di Suviana. La questione della sicurezza sul lavoro è ormai una piaga nazionale, che le autorità faticano a contrastare efficacemente.
I sindacati proclamano sciopero
Non si è fatta attendere la reazione delle organizzazioni sindacali. I delegati di FIOM-CGIL, già da tempo impegnati in battaglie per migliorare la sicurezza all’interno dell’azienda, avevano proclamato per domani, venerdì 25 ottobre, due ore di sciopero a fine turno proprio su questo tema. Dopo l’esplosione, lo sciopero è stato confermato e rafforzato, diventando un segnale di protesta contro le condizioni lavorative nel settore metalmeccanico.
Gian Pietro Montanari, rappresentante della FIOM-CGIL, ha commentato l’accaduto: “Non è l’azienda peggiore del mondo, ma occorre chiarire se la manutenzione fosse adeguata. In passato ci sono già stati scioperi per ragioni simili, come la richiesta di collaudi su nuovi strumenti”.
Altri incidenti sul lavoro
La tragedia di Bologna non è stato l’unico incidente mortale sul lavoro della giornata di ieri. A Galatina, in provincia di Lecce, un operaio è morto schiacciato da un camion in manovra mentre lavorava alla ristrutturazione di una facciata. Episodi come questo continuano a riaccendere il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, una questione che resta irrisolta nonostante gli appelli e le promesse di riforma.
L’esplosione alla Toyota Material Handling rappresenta solo l’ultimo episodio di una serie di incidenti che stanno trasformando i luoghi di lavoro in trappole mortali. Di fronte a queste perdite, la richiesta di maggiore sicurezza da parte dei lavoratori e dei sindacati appare sempre più pressante, mentre cresce l’urgenza di interventi concreti per evitare che altre vite vengano spezzate.
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