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Attacco hacker, nel mirino la Farnesina e i siti di Linate e Malpensa: chi è responsabile

I siti sono fuori uso e nessun utente riesce ad accedere alle informazioni a lui necessarie. Dietro l'attacco hacker vi sarebbe un collettivo filorusso che ha rivendicato l'azione con un messaggio su Telegram: "I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica"

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I siti web degli aeroporti di Milano-Linate e Malpensa, il sito del ministero degli Esteri e quelli della Federazione italiana trasporti e delle Autolinee Siena e Torino sono al momento inutilizzabili. Si tratta del risultato dell’azione di un gruppo di hacker filorussi, che sulla piattaforma Telegram sono conosciuti con il nickname di “NoName057“, specializzati nelle attività offensive di tipo DDos (Distributed Denial of Service). Questi, infatti, sono soliti agire provocando malfunzionamenti e stop ai siti web di determinati settori, fingendo che il sito sia sovraccarico per le troppe richieste e quindi mandandolo in tilt.

Attacco hacker, cosa sappiamo

Stavolta, il gruppo ha accompagnato il suo illecito con una frase non fraintendibile: “I russofobi italiani ricevono una meritata risposta informatica“. Al momento, però, non sono state rilasciate ulteriori informazioni sui motivi degli hackeraggi, che continuano a creare numerosi disagi agli utenti che vorrebbero visitare i siti interessati dallo stop. Sembrerebbe che l’attacco non riguardi in alcun modo i voli in partenza e in arrivo dai due aeroporti, dove le attività proseguono senza interruzione. Il sito bloccato è infatti quello che permette agli utenti di controllare il traffico aereo.

Immediato l’intervento degli specialisti del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), che sono ora al lavoro per tentare di risolvere al più presto il problema causato dal collettivo di hacker. Nella sua azione, il centro è aiutato dalla Polizia postale, che sta supportando gli obiettivi coinvolti e al tempo stesso sta svolgendo le relative attività di indagine. Sembrerebbe, come riporta Fanpage, che il gruppo di hacker sia lo stesso che nel 2023 ha tentato di sabotare alcuni dispositivi elettronici in Italia in occasione della visita di Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina.

(Articolo in aggiornamento)

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