È stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli il boss della Camorra Salvatore Mari, detto “O’ tenente”, considerato uno dei ricercati più pericolosi. Altre persone che lo proteggevano e lo assistevano nella sua latitanza sono state denunciate per favoreggiamento.
Camorra, Salvatore Mari
Al momento dell’arresto si trovava in una vettura preceduta da un’auto di scorta che lo proteggeva. Il latitante si nascondeva in una villetta di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Le persone che sono state denunciate per favoreggiamento sono sei. L’uomo è ritenuto essere parte del clan Abbinante ed era nella lista dei latitanti pericolosi del ministero dell’Interno.
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Le autorità pensavano che l’uomo si nascondesse nel rione Monterosa, poiché è la zona principale del clan Abbinante, ma in realtà l’uomo era in continuo movimento. Da novembre 2023 si era reso latitante a causa del provvedimento di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Napoli e richiesto dalla procura, direzione distrettuale antimafia il 7 novembre. Quel giorno vennero arrestate 36 persone ritenute collegate al clan Abbinante e indagate per associazione a delinquere di tipo mafioso col fine di commettere reati di tentata estorsione e traffico di stupefacenti nella parte settentrionale di Napoli.
La svolta al caso c’è stata poche ore fa quando i carabinieri hanno rintracciato il fuggitivo a Giugliano in Campania mentre percorreva via Ripuaria a bordo di un minicooper giallo con altre 2 persone incensurate, la quale veniva preceduta da un’altra auto con altre 2 persone incensurate. Le autorità sono riuscite anche a scoprire il luogo in cui O tenente si nascondeva, attraverso un’indagine di web patrolling e attività tecniche e tradizionali. Era una villetta a Castel Volturno in provincia di Caserta dove gli agenti hanno trovato 2 persone incensurate, 500 grammi di marijuana, 9920 euro contanti, un lampeggiante, manette, finte palette delle forze dell’ordine e uniformi simili a quelle delle polizia.
Il latitante è stato trasferito nel carcere di Secondigliano e i 6 uomini incensurati sono stati tutti denunciati per favoreggiamento.
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