Dopo la tecnica della “cauzione” e quella della “perdita di gas”, ora anche il “nipote in difficoltà”. È successo ieri al quartiere Parioli di Roma, dove una coppia di anziani è stata truffata perché è stato fatto credere loro che il nipote versasse in gravi difficoltà economiche. I truffatori hanno sottratto loro dei beni per il valore complessivo di un milione di euro. Sulla vicenda stanno indagando la Squadra Mobile e gli agenti del commissariato al quale gli anziani truffati si sono rivolti.
Anziani truffati: il “nipote in difficoltà”
La donna, di 83 anni, si è recata al commissariato di Villa Glori per denunciare l’accaduto. Lei e suo marito 86enne avevano ricevuto una chiamata da parte di un sedicente direttore delle Poste che affermava l’urgenza di un aiuto economico per il “nipote in difficoltà”.
Una volta giunto in casa dei due anziani, il presunto direttore delle Poste si è fatto consegnare soldi, gioielli e orologi per un valore complessivo di un milione di euro. Ora, indagano sulla vicenda il commissariato Villa Glori e la Squadra Mobile.
Anziani truffati e non: una 90enne smaschera il malvivente
La vicenda dei Parioli è l’ennesima dimostrazione di come ancora una volta si sia premuto sulla carica emotiva delle persone anziane nei confronti di un familiare in difficoltà. Ad aprile era stato arrestato il finto avvocato che da mesi si aggirava intorno Firenze per truffare anziani con la scusa dell’“incidente del figlio”.
Il finto avvocato, che si avvaleva anche di un collaboratore, era stato però smascherato da una 90enne. La donna aveva ricevuto una chiamata inaspettata da parte del sedicente avvocato di suo figlio, che la informava di come quest’ultimo avesse investito un pedone. Il truffatore aveva allora chiesto alla donna 7mila euro per aiutare il figlio ad uscire dalla brutta situazione ed evitare il carcere.
La 90enne, però, non si era fatta intimidire e, una volta chiusa la telefonata, aveva immediatamente informato la polizia. Nel frattempo, il collaboratore del finto avvocato si era presentato a casa dell’anziana per ritirare la somma. Qui la donna l’aveva intrattenuto in attesa dell’arrivo della polizia, che, una volta intervenuta, aveva dichiarato il fermo per l’uomo.
La scaltra nonnina aveva in seguito affermato di essere riuscita a non farsi ingannare grazie alle campagne promosse dalla polizia di stato contro le truffe agli anziani.