Nella giornata del 18 luglio, nella sede dell’associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali (ANICA) è andato in scena l’incontro “Dalle parole ai fatti. Una cassetta per gli attrezzi per la parità e la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Proprio durante questo evento, ANICA ha annunciato di aver aderito alla Carta di Comportamento Etico per il settore Audiovisivo di WIFTMI (Women in Film, Television and Media).
Si tratta di una scelta volta alla prevenzione verso le molestie sessuali e, in generale, verso ogni tipo di violenza e discriminazione che avviene sul luogo di lavoro, per quanto concerne il settore audiovisivo. Lo scopo è quello di tutelare i lavoratori e rendere sicuro l’ambiente professionale.
Anica, molestie sul lavoro: obiettivo prevenzione
“Sono 223 le segnalazioni raccolte negli ultimi 3 anni e quasi tutte le attrici italiane o hanno dovuto subire molestie, oppure hanno rinunciato a lavori a causa della poca sicurezza dell’ambiente”. Queste sono le parole di Cinzia Spanò, presidente dell’associazione Amleta, l’associazione di promozione sociale contro la disparità e la violenza di genere.
L’obiettivo di Anica e delle altre associazioni che hanno aderito al progetto riguarda la prevenzione della violenza sessuale e di genere: “Vogliamo i nomi dei colpevoli ma non vogliamo capri espiatori: servono strumenti di prevenzione”, ha continuato Cinzia Spanò.
“Pensiamo alla situazione paragonandola ad un iceberg: da fuori vediamo i femminicidi e le moleste più gravi, ma se andiamo sott’acqua arriviamo agli aspetti culturali. Il luogo di lavoro deve essere inclusivo, accogliente e sicuro a livello fisico e psicologico”, ha poi aggiunto Domizia De Rosa, presidentessa di WIFTMI.