Mettersi alla guida di un veicolo è una vera e propria prova di fiducia nei confronti di chi si trova con noi sulla strada, ma il nuovo rapporto dell’Anas sembra voler far perdere ogni speranza. Gli italiani, infatti, nonostante siano costretti a sostenere uno degli esami di guida più difficili d’Europa, non sembrano aver appreso quali siano i pericoli di una guida non attenta.
È quanto emerso dalla terza edizione della “Ricerca sugli stili di guida” commissionata da Anas e condotta da Csa Research (Centro Statistica Aziendale) per comprendere quali siano le abitudini di guida dei cittadini italiani e soprattutto quali siano le loro distrazioni principali. La Ricerca è stata presentata questa mattina in occasione nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime”, alla presenza del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che dall’inizio del suo mandato si batte per la creazione di un Codice della strada più sicuro per tutti.
I risultati del rapporto Anas non sono rincuoranti e dimostrano quanto gli italiani incorrano in pericoli a causa delle loro abitudini sbagliate alla guida. In particolare, l’utilizzo dello smartphone mentre si è al volante sembra interessare la maggior parte dei guidatori, che si cimentano anche nella realizzazione di video durante la guida.
I dati del rapporto Anas
La ricerca sugli stili di guida è stata realizzata su un campione di 4.000 persone e su più di 5.000 osservazioni dirette su strada, che hanno permesso di formare un quadro cristallino di quelli che sono i vizi e le pecche degli italiani mentre sono alla guida di un veicolo.
Il 3,1% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato il cellulare mentre era al volante. Una percentuale più o meno paritaria tra uomini e donne e che comprende per lo più cittadini con età compresa tra i 25 e i 33 anni. Un dato più preoccupante emerge dal 6,9% dei partecipanti alla ricerca che hanno confessato di essersi trovati in auto con un conducente impegnato nella realizzazione di un video, e in questa percentuale a prevalere sono le donne.
Un totale del 10% degli intervistati che ha dichiarato di aver assistito o addirittura utilizzato il cellulare alla guida, mettendo potenziale pericolo la propria vita e quella di chi in quel momento si trovava con lui sulla strada. Non sorprende a questo punto il numero altissimo di vittime che si registra ogni anno, soprattutto se si tengono in considerazione le abitudini di guida del nostro Paese. La disattenzione è sempre dietro l’angolo e sicuramente l’utilizzo dello smartphone al volante non aiuta a rimanere più concentrati.
Ma i comportamenti scorretti alla guida non finiscono qui, perché secondo i dati Anas su un totale di oltre 102 mila veicoli al giorno osservati lungo tre direttrici stradali in gestione ad Anas, nel 38,5% dei casi la distanza di sicurezza non è stata rispettata. Spiccano anche il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori non utilizzate dal 72,6% degli intervistati e dal 10,6% dei conducenti, e il rispetto dei limiti di velocità che sono abitualmente superati dal 12,9% dei guidatori.
Il voto che italiani danno a se stessi come guidatori è 9
A livello sociale è interessante analizzare il fatto che comunque gli italiani si considerano guidatori eccellenti, tanto da darsi come voto medio 9 su una scala in cui il massimo è 10. Un voto più che eccellente e che dovrebbe qualificare una guida impeccabile, che però secondo l’Anas non è tipica dei nostri concittadini.
Al contrario quando agli intervistati è stato chiesto che voto darebbero agli altri conducenti che incontrano in strada, il voto medio è di 5.4, neanche la sufficienza. Sembrerebbe quindi che chi guida sia consapevole dell’incapacità che molti dimostrano ma non sia in grado di riconoscere i propri difetti, nemmeno quando questi sono palesi.
Il quadro che il rapporto commissionato dall’Anas delinea è quello di un’Italia che ogni giorno si sveglia con un decesso causato da incidenti stradali, ma che allo stesso tempo non comprende che le cause principali di questi incidenti sono proprio le disattenzioni di chi guida.