Alfredino Rampi: 44 anni fa il dramma che coinvolse tutti

44 anni fa milioni di italiani hanno vissuto 60 ore di angoscia con la speranza di recuperare il piccolo Alfredino Rampi caduto in un pozzo del Vermicino. Dopo tre giorni di tentativi, il bambino di 6 anni è stato dichiarato morto, ma il corpo è stato recuperato solo 28 giorni dopo

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Sono già passati 44 anni dalla vicenda che ha coinvolto tutti gli italiani, un bambino di 6 anni, Alfredino Rampi, che era caduto in un pozzo nel Vermicino, vicino Frascati, in provincia di Roma. Furono 60 ore in cui in tanti cercarono di aiutarlo ad uscire dalla fossa. 60 ore in cui anche il presidente Pertini, che all’epoca era premier, si recò sul luogo per cercare di aiutare i soccorsi, ma purtroppo i tentativi furono vani: dopo 60 ore Alfredino venne dichiarato morto. Il corpo, però, venne estratto dopo 28 giorni.

Pertini al Vermicino per Alfredino
Pertini al Vermicino per Alfredino

Alfredino: la terribile sera del 10 giugno 1981

Tutto ebbe inizio il 10 giugno 1981, quando in serata, i genitori di Alfredino, non vedendolo rientrare a casa, allarmarono la polizia. Qualche ora più tardi, un poliziotto che perlustrava la zona, sentì dei lamenti provenire da un pozzo artesiano, presso via Vermicino: era il piccolo che chiedeva aiuto.

La famiglia si trovava in quelle zone per una vacanza, Alfredino era con il padre Fernando, la madre Francesca ed il fratellino Riccardo, che aveva due anni; con loro c’era anche la nonna Veja. A settembre il bimbo si sarebbe dovuto operare per una cardiopatia congenita e quella sera, dopo una passeggiata per le campagne con il papà, aveva chiesto di poter tornare da solo e fu accontentato: non è più riuscito a tornare a casa.

Proprio la sera stessa, un’ora dopo che Alfredino era caduto nel pozzo, il proprietario aveva chiuso quella buca, senza sapere che ci fosse il bimbo dentro, rimasto intrappolato a 36 metri di profondità.

mamma di Alfredino
La mamma di Alfredino

Alfredino: i tentativi per salvare Alfredino

Furono diversi i tentativi per salvare Alfredino, uno ci fu subito, dopo averlo trovato, con una tavoletta di legno, per cercare di recuperarlo. Ma la tavoletta si bloccò a 24 metri, senza riuscire a prenderlo. Poi si calò, verso l’una di notte, un microfono per cercare di comunicare con il piccolo.

Così il giorno dopo vennero fatti altri tentativi. Prima qualche speleologo si calò giù, ma Alfredino si trovava troppo in profondità e ciò non permise di arrivare a lui. Poi si pensò di creare una buca parallela, ma il terreno troppo duro rallentò gli scavi, perdendo più tempo del previsto: ogni ora in più sarebbe potuta essere fatale.

L’evento coinvolse tutta l’Italia, circa 10mila italiani giunsero sul posto per vedere da vicino come procedevano le ricerche e la tragedia venne seguita in tv, sempre in diretta per circa 18 ore, da 28 milioni di italiani.

Il giorno dopo dei volontari riuscirono a calarsi fino a 30 metri e il bambino, con una voce sempre più flebile, riuscì a dire di avere sete, così gli scesero una flebo con acqua e zucchero, ma, riuscire a recuperare il bambino continuava a sembrare impossibile.

Il 12 giugno anche il presidente del consiglio Sandro Pertini giunse sul luogo, visibilmente preoccupato per il bambino. Alle ore 19 terminarono gli scavi paralleli ma nel frattempo Alfredino era sceso ancora più giù del previsto a causa dello smussamento del terreno.

L’ultimo tentativo per salvare Alfredino

L’ultima possibilità era ormai quella di calarsi fin sotto alla buca, il primo fu lo speleologo Claudio Aprile che non ci riuscì.

Poi, la notte tra il 12 e il 13 giugno 1981 Angelo Licheri, un volontario, si fece calare fino a 60 metri di profondità e riuscì nell’impresa: ben tre volte lo prese in braccio ma i lacci si sciolsero tutte tre le volte, fin quando riuscì quasi a portarlo in superficie ma gli spezzò, senza farlo a posta, un polso. Così il bambino scivolò e andò ancora più giù: dopo 45 minuti a testa in giù, Licheri riemerse, ma senza Alfredino.

Il 13 giugno, alla mattina presto, un altro speleologo si calò giù: Donato Caruso, ma nemmeno lui riuscì. Fin quando alle 7.30 il bambino venne dichiarato morto. Il suo corpo venne recuperato solamente 28 giorni dopo.

Angelo Licheri
Angelo Licheri

Il ricordo di Alfredino

A seguito di quell’evento nacque la Protezione Civile. Oggi, a 44 anni dalla tragedia, alle 18.00 ci sarà una cerimonia a Roma, presso il centro polifunzionale di Villa Verde di via Gagliano del Capo, dove verrà posta una targa in onore di Alfredino Rampi.

murales per Alfredino
Il murales a Garbatella dedicato ad Alfredino

Per l’occasione Rai 2, in prima serata, trasmetterà il film La tv nel pozzo dedicato a questa vicenda che ancora oggi è nel cuore di tutti coloro che l’hanno vissuta.

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