La nuova legge della Regione Lazio permette di riconvertire, con facilità, i cinema caduti in disuso in supermercati o centri commerciali. Ciò ha creato una mobilitazione sia da parte di attori, registi e sceneggiatori italiani, ma anche di alcune importanti star americane che hanno fatto la storia del cinema.
Con una lettera pubblicata dal Corriere della sera, Martin Scorsese, Jane Campion, Francis Ford Coppola, Wes Anderson e Ari Aster hanno chiesto apertamente al presidente Mattarella e al presidente del consiglio Meloni di intervenire affinché “non vengano aboliti i templi della cultura“.
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Questa decisione pare che abbia sconvolto molti volti noti del cinema, anche stranieri, tanto da decidere di muoversi e fare una raccolta firme che possa raccogliere il dissenso che c’è per questa scelta politica. La richiesta è quella di ristrutturare i vecchi cinema per “ricreare templi per la diffusione della cultura“.
La lettera dei grandi registi del cinema
“In riferimento alla situazione attuale di Roma, è assolutamente chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della città eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile“, scrivono i grandi registi americani nella lettera destinata alle autorità italiane.
“Tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni“, si legge ancora.
“Invitiamo i nostri colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per salvare l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo“, hanno sottolineato i registi chiedendo il coinvolgimento da parte dei tanti colleghi.
La mobilitazione da parte dei personaggi italiani per non far scomparire i cinema
Il tutto è partito da una mobilitazione interna: sono stati molti gli attori, i registi e gli sceneggiatori italiani che si sono opposti alla decisione presa dalla Regione Lazio. Tra questi: Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Gabriele Salvatores, Paolo Sorrentino, Riccardo Milani, Matteo Garrone, Francesca Comencini, Marco Bellocchio; per un totale di 5000 personaggi del mondo del cinema.
I registi hanno quindi indirizzato la loro lettera alle cariche più alte dello Stato: “Questa lettera è indirizzata anche personalmente al presidente Sergio Mattarella e al primo ministro Giorgia Meloni, per impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma. È nostro dovere trasformare queste ‘cattedrali nel deserto’ abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future“.
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