Durante il convegno di Anev in occasione di K.ey a Rimini, il presidente di GSE Paolo Arrigoni, ha sottolineato che “ascolto e dialogo, tra le prime azioni per dare risposte certe, in tempi rapidi, a chi investe nelle rinnovabili e nell’efficientamento energetico”
Si è appena concluso il convegno dell’Anev “Wind Offshore – La crescita dell’eolico offshore in Italia e nel mondo”, in occasione di K.EY. The Energy Transition Expo, a Rimini.
“Il settore eolico offshore oggi ha raggiunto la sua maturità tecnologica, tanto da prevedere anche in Italia, grazie all’eolico flottante, uno scenario positivo – ha spiegato il presidente dell’Anev, Simone Togni. Risultano oltre 100 GW di progetti offshore con richiesta allaccio, molti progetti avanzati, che mostrano l’interesse e la capacità delle aziende in questo settore. A questo punto serve una risposta dalle Istituzioni. Già il ministero dell’Ambiente ha confermato di voler mettere a punto il decreto FER 2 entro l’estate, per poter poi dare seguito al nuovo Pniec. I tempi sono maturi e il governo sta lavorando per il settore, ci auguriamo che continui così”, conclude Togni.
Durante il convegno è intervenuto anche il presidente del GSE, Paolo Arrigoni: “La mia presenza a K.ey. 2023, a pochi giorni dalla nomina a presidente del GSE, sta a confermare il segnale di apertura e supporto alle imprese e alle associazioni di categoria che il nuovo corso della società intende dare. L’orientamento all’utente esterno, all’ascolto, al dialogo sono tra le prime azioni che il GSE intende riprendere in maniera ancora più efficace per dare risposte certe e in tempi più rapidi a chi sostiene investimenti nelle rinnovabili e nell’efficientamento energetico”.

“L’eolico offshore in Italia ha un potenziale che dobbiamo sfruttare. Si tratta di un tassello strategico che può fornire, insieme a tutte le rinnovabili, un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi ambiziosi che il nuovo Pniec si deve prefiggere”, ha commentato Luca Squeri, membro della X Commissione Attività produttive alla Camera. “L’azione del governo deve essere orientata a realizzare un mix energetico capace di garantire una sempre minore dipendenza dalle fonti fossili insieme alla sicurezza energetica nazionale. E per far questo, è imprescindibile l’impegno a rafforzare il settore promuovendo l’utilizzo delle migliori tecnologie, delle soluzioni tecniche più innovative, favorendo l’efficienza e anche la capacità di minimizzare l’impatto ambientale e visivo dei futuri impianti”, ha concluso.
Arrigoni e Squeri hanno indicato l’Anev come interlocutore privilegiato per il settore eolico ai fini del confronto e della costruzione di azioni condivise e certe.