La prima edizione di Nuclear Power-Expo, la nuova fiera-convegno organizzata da Mediapoint & Exhibitions a Piacenza, dedicata al rilancio del comparto nucleare italiano, si è trasformata in un centro di dialogo e di mappatura delle competenze e dei progetti, al fine di creare una roadmap operativa verso il 2026. Sono stati oltre 6mila i visitatori professionali e decine le aziende specializzate che hanno preso parte al convegno, confermando la centralità del tema del nucleare nel dibattito nazionale.
Tra queste figura anche Sogin, Società gestione impianti nucleari, incaricata dallo Stato dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. “In un contesto di ripresa del nucleare, il ruolo di Sogin deve essere quello della valorizzazione delle proprie competenze, che sono rimaste vive e aggiornate anche dopo quarant’anni di fermo“, ha dichiarato Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin, specificando che la società “si candida a gestire uno o più impianti per la ripresa della produzione dal nucleare termoelettrico“.
Leggi Anche
Nucleare, le prospettive di Sogin in Italia
Un concetto più volte espresso dai vertici di Sogin che, dal momento in cui il governo ha mostrato un nuovo interesse per il ritorno dell’energia nucleare in Italia, ha appoggiato il progetto, mettendo a disposizione le proprie capacità e le proprie competenze. Negli anni in cui il nostro Paese non ha più usufruito delle centrali, la Società di gestione impianti nucleari non ha mai smesso di esercitare le proprie funzioni, occupandosi del decommissioning dei siti presenti sul territorio nazionale.
Come più volte spiegato da Artizzu, le centrali nucleari non possono essere semplicemente spente, in quanto richiedono una manutenzione continua e una gestione scrupolosa del combustibile, sia nel periodo di funzionalità che in quello di spegnimento. Proprio questo continuo occuparsi dei siti nucleari ha permesso alla società di “tutelare e conservare buona parte delle competenze nucleari“.
Lo scorso 14 aprile, poi, in occasione dell’evento organizzato dalla Lega, “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!“, Artizzu ha ricordato l’importanza che Sogin potrebbe ricoprire nel rilancio del settore nucleare nel nostro Paese. La società infatti non metterebbe a disposizione solamente le competenze dei suoi esperti ma potrebbe permettere l’utilizzo dei “siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando“. Si tratta di parti di territorio in cui sorgevano le vecchie centrali di cui Sogin sta gestendo lo smantellamento. Tali siti potrebbe non essere smantellati, ma mantenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e “sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto“.
© Riproduzione riservata