A Torino cammina il 49% degli italiani cammina di più, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e a Napoli il 43-44%
Ci muoviamo di meno, ma molto di più a piedi e con l’auto privata, a discapito dei mezzi pubblici e della bicicletta: è quanto emerge dal nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sugli stili e le propensioni di mobilità degli italiani.
In particolare, secondo l’indagine, ad influire è senza dubbio la combo letale: Pandemia – Crisi energetica – Inflazione, che fa nettamente aumentare i divari: rispetto al 2019 anche a Milano e a Firenze aumenta la percentuale di chi si muove in auto, ma ci si muove molto anche con i mezzi pubblici e persino in bicicletta. La città in cui ci si sposta di più a piedi è Torino, mentre napoletani e romani, più pigri, utilizzano prevalentemente l’auto.
Il sondaggio rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, che promuove stili di mobilità più sostenibili, la ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e la conversione dei trasporti all’elettrico. Secondo Legambiente, le aree di intervento su cui occorre accelerare il passo con interventi e misure ad hoc: ampliamento delle ciclabili, zone a traffico limitato e potenziamento del trasporto rapido di massa, solo per citarne alcune, per arrivare ad avere un sistema di mobilità più sostenibile.
Si cammina di più a piedi nei centri abitati. Mentre in auto fuori città
I dati emersi dal monitoraggio hanno sottolineato l’imperturbabile costanza nell’utilizzare l’auto, anche nei brevi tratti, e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% degli italiani dichiara di usare di più l’automobile, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%. Questa tendenza è diffusa anche nelle grandi città, un po’ meno solo a Milano. Nonostante ciò, sottolinea Legambiente, percorriamo complessivamente meno distanze in automobile rispetto al 2019.
Inoltre, sul totale degli spostamenti, rispetto a 5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%.
Spostarsi a piedi è, senza dubbio, un’opportunità per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, chiaramente quando il tragitto è breve. Con questa nuova tendenza, evidenzia l’associazione, acquisisce sempre più rilevanza la “città 15 minuti”, il ridisegno urbanistico che vuol progettare tutti i servizi essenziali: il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento, vicino la residenza. Tutto questo è già realtà nelle città più dense.
Cala nettamente l’uso dei mezzi pubblici
L’anello debole della mobilità resta però il trasporto pubblico locale, usato di meno dal 31% degli italiani, rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31%, perché troppo scomodo o difficile da raggiungere. A scoraggiare l’utilizzo è soprattutto la scarsa frequenza delle corse e l’inaffidabilità degli orari. Ed è così che, la gran parte degli italiani, sia per le brevi che per le lunghe distanze, usa ancora prevalentemente l’automobile, anche di età media 12 anni, quindi più inquinante e con alti consumi.
Infatti, l’auto nuova non è più per tutti. Da un lato il prezzo medio di acquisto è aumentato del 32% nell’ultimo decennio, passando da 18.857 euro del 2012 a 24.891 euro del 2021 (dati Unrae), dall’altro il potere d’acquisto medio è di gran lunga diminuito.
“Il lockdown ha rappresentato una cesura, anche nelle abitudini di mobilità. Molti italiani sono più poveri e la crisi, associata alla cronica carenza di treni e tram, ci costringe a muoverci di meno, anche e soprattutto con il trasporto pubblico, afferma Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente. In compenso andiamo più a piedi, ma non per scelta ecologica, tanto è vero che usiamo di meno la bici, per paura del traffico automobilistico, ritornato in città ai livelli del 2019, peraltro con auto diventate più vecchie.Arriva, però, qualche segnale positivo solo dalle città che hanno saputo aumentare l’offerta di trasporto pubblico, promuovere gli abbonamenti e piste ciclabili, come Milano e Firenze”, conclude.
Aumenta la mobilità sostenibile
A calare nettamente è l’utilizzo della bicicletta: il 22% degli intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre il 14% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti.
Mentre i cambiamenti positivi sono legati in particolare alle politiche a favore di una mobilità più sostenibile. I cittadini, infatti, sarebbero ben disposti a lasciare l’auto a casa in favore di monopattini o bici, qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora. Altri si dichiarano in favore del trasporto pubblico e condiviso, qualora ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici.
Inoltre, la maggioranza degli italiani è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati. Il 68% è favorevole allo stop nel 2035 alla vendita delle auto nuove con motore a combustione interna (benzina, diesel, gpl, anche ibridi), previsto dal piano Fit for 55 della Commissione europea per ridurre le emissioni inquinanti nocive. Inoltre, il 53% degli intervistati è intenzionato ad acquistare un’auto completamente elettrica nei prossimi 1-2 anni.
Infine, tra gli altri temi, trova spazio nel sondaggio anche il Maas (Mobility as a service). Un tipo di servizio che accessibile velocemente tramite lo smartphone che consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità pubblica, privata e in sharing. Una tecnologia sconosciuta alla maggioranza dei cittadini: il 55%, infatti, non ne ha mai sentito parlare, il restante 45% ne ha una conoscenza solo superficiale.