Il caldo torrido, che in provincia di Catania ha superato i 47 gradi, bombe d’acqua, tempeste di vento, grandinate che hanno devastato macchine e tetti e, tanto per non farsi mancare nulla, nevicata agostana sulla Marmolada.
Questo è il quadro attuale del tempo in Italia, con gli italiani che ancora non colgono la differenza tra il clima e il tempo meteorologico e che si dividono tra catastrofisti e negazionisti. Tra chi è considerato negazionista perché crede che a rimetterci sia l’economia e chi, invece, passa per catastrofista perché avanti a tutto mette l’idea che bisogna azzerare le emissioni che alterano il clima. Da una parte i negazionisti che si accontentano di piccoli interventi e puntano a rinviare i provvedimenti attualmente scomodi per l’economia e, dall’altra, i catastrofisti che non vedono alcuna prospettiva futura se non si interviene con decisione in difesa dell’ecosistema. Insomma, la partita è tra chi vuole continuare ad utilizzare l’energia fossile e chi petrolio e carbone vuole lasciarli definitivamente sottoterra.
In tutto ciò permane la confusione generale che spinge la popolazione a prestare attenzione alle conseguenze e non alla causa reale del problema: “maltempo” o “cambiamento climatico”? Di certo, dietro ai nubifragi che hanno devastato l’Emilia Romagna, e non solo, c’è il cambiamento climatico. Una crisi reale che mai come nel corso di quest’anno sta portando morte e devastazione nel Bel Paese, il quale continua però ad ignorare l’unica è reale soluzione per tentare di porre fine a questa drammatica emergenza.
Cambiamento climatico: come riconoscerlo senza cadere nella trappola “maltempo”
Come la medicina insegna, a partire da una prima manifestazione è fondamentale andare alla ricerca della malattia che l’ha generata. Oggi, il clima sta subendo lo stesso processo con l’aggravante che la sua malattia rischia di divenire in tempi brevissimi un morbo incurabile. L’Italia è sconvolta da un’ondata di autunno improvviso che sta spezzando la torrida estate, iniziata ormai da giugno. Un clima anomalo che nasconde dentro di sé il pericoloso monito di un’emergenza ignorata troppo a lungo. La tempesta mediatica punta il faro dell’informazione verso le devastazioni provocate dal maltempo, senza approfondire e denunciare le abitudini che le hanno generate.
Cambiamento climatico: epidemia (quasi) incurabile del nostro tempo
L’epidemia (quasi) incurabile del nostro tempo, appena dopo la fine della pandemia da Covid-19, è ora il cambiamento climatico. Un fenomeno causato dalle emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili e che vedrebbe, come prima ed efficace soluzione, l’eliminazione di carbone, petrolio e gas e l’impiego di fonti di energia rinnovabile e “green”.
Sulla scia dell’allarme lanciato da oltre cento scienziati italiani, la cooperazione a tutti i livelli appare quindi fondamentale per assicurare al Pianeta un futuro climatico sostenibile e a misura di uomo e ambiente.
di Rachele Carosi