L’attivista svedese Greta Thunberg denuncia un “tradimento senza precedenti”, mentre Salvini annuncia che coordinerà un altro tavolo sull’emergenza siccità
Dopo gli ultimi otto anni di lavoro e richiami all’azione, la situazione climatica è peggiorata e la massima autorità scientifica in materia, l’Ipcc, rivolge l’ultimo appello direttamente ai decisori politici di tutto il mondo: tagliare subito i gas serra in tutti i settori e dimezzarli entro il 2030 perché questo decennio sarà cruciale per il futuro dell’umanità.
Inoltre, è necessario investire risorse, pubbliche e private, perché le opzioni per abbattere la CO2 sono già disponibili, dalle rinnovabili alle tecnologie green.
Greta Thunberg denuncia un “tradimento senza precedenti”
L’attivista svedese Greta Thunberg denuncia un “tradimento senza precedenti” da parte dei leader politici “che vivono ancora nella negazione e vanno attivamente nella direzione sbagliata”. Gli scienziati del clima dei 194 paesi dell’Onu avvertono che i gas inquinanti sono aumentati e pure il riscaldamento globale viaggia già a +1,1 gradi – rispetto al massimo indicato di 1,5 entro fine secolo per evitare disastri ambientali – mentre i piani attuali dei governi per frenarlo sono insufficienti.
Gli impatti della siccità visibili in Italia, Francia e Spagna
Gli impatti della siccità sull’Italia settentrionale, la Francia e la Spagna “sono visibili” e “preoccupano per l’approvvigionamento idrico per uso umano, l’agricoltura e la produzione di energia” avverte anche il Centro comune di ricerca (Jrc) Ue in un nuovo rapporto sulla siccità in Europa che lancia l’allarme per quest’anno di un’altra estate estrema.
Salvini ha annunciato che coordinerà un altro tavolo sull’emergenza siccità
Per scongiurare questa possibilità il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato che coordinerà un altro tavolo sull’emergenza siccità e ha insistito sul bisogno di “sbloccare cantieri e liberare finanziamenti”. Per molte opere “è necessario dare poteri commissariali” ha detto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, spiegando che con altri ministeri sta mettendo “insieme una serie di norme per intervenire in modo più rapido”.
Le tre linee del governo contro la crisi idrica sono “risparmio, desalinizzazione e riutilizzo dell’acqua” ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli. L’Osservatorio CittàClima di Legambiente afferma che sono recuperabili 22 miliardi metri cubi d’acqua all’anno ma la sfida passa dalle città e serve una roadmap.
Ipcc: ecco come disinnescare la bomba climatica
Insomma, “la bomba climatica scandisce i secondi. Ma il rapporto Ipcc è una guida pratica per disinnescarla” afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, sottolineando che “il limite di 1,5 gradi è realizzabile”. Ma “serve un’azione ambiziosa, quanto prima” rimarca il presidente dell’Ipcc Hoesung-Lee. Il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il clima, Frans Timmermans, auspica che il rapporto Onu sia “la base per una maggiore ambizione alla Cop 28”, la prossima conferenza Onu sul clima in programma a novembre a Dubai.
In 37 pagine, gli esperti hanno riassunto una panoramica aggiornata delle conoscenze e della crisi climatica globale: è la sintesi dei tre volumi (migliaia di pagine a cui hanno contribuito centinaia di scienziati) del “6/o Rapporto di valutazione sul cambiamento climatico” pubblicati fra il 2021 e il 2022 su “Le basi fisico-scientifiche”, “Impatti, adattamento e vulnerabilità” e “Mitigazione”. Il riassunto contiene elementi anche di altri tre rapporti su 1,5 gradi, ecosistemi terrestri e oceani e criosfera.
Wwf, Greenpeace e Legambiente
Il Wwf dice che “l’Ipcc mostra come siamo ancora fuori strada ma se agiamo subito possiamo vincere questa sfida”, mentre Greenpeace definisce il documento “il nostro manuale di sopravvivenza, il prossimo è previsto nel 2030”. Legambiente invita “a un’inversione di rotta”.
Quadro climatico generale è grave
Il quadro climatico generale intanto resta grave: negli ultimi 10 anni il numero dei morti per siccità, nubifragi e uragani è stato 15 volte più alto e pure l’Europa rischia di vedere raddoppiato o triplicato il numero di cittadini coinvolti se la temperatura media globale sale di 3 gradi centigradi rispetto al periodo preindustriale. Quattro i rischi da temere: ondate di calore, siccità, crisi idrica e inondazioni. Stesse minacce per l’Italia che ha anche coste vulnerabili.