Le probabilità che l’asteroide 2024 YR4, identificata lo scorso 27 dicembre, colpisca il pianeta Terra tra sette anni, nel 2032, è aumentata al 2 percento rispetto all’1.3% di circa una decina di giorni fa, una cifra attualmente irrisoria ma che va tuttavia sottolineata. Gli astronomi, infatti, raccogliendo nuovi dati si aspettano che tale probabilità vada in diminuzione con il passare del tempo; dunque, si pensa non ci si debba preoccupare al riguardo nonostante gli articoli allarmanti degli ultimi giorni. Infatti, si stima in termini realistici una probabilità su 50 di un possibile impatto.
Lo scorso dicembre ATLAS è venuta a conoscenza dell’esistenza dell’asteroide attraverso l’osservazione con ben quattro telescopi di oggetti spaziali che rischiavano di avvicinarsi particolarmente alla Terra. In particolare, YR4 viaggiava nell’orbita a 800mila chilometri di distanza dal nostro pianeta, per poi allontanarsi in maniera graduale e dirigersi nella sua traiettoria verso Marte.
Leggi Anche
In realtà nel passato si è assistito più di una volta a eventi del genere; le probabilità di impatto sono sempre scese fino a scomparire del tutto in prossimità di tali potenziali scenari.
Non è sempre semplice calcolare da subito l’orbita degli asteroidi che hanno maggiore probabilità di interferire con l’orbita terrestre. Infatti, per tale ragione c’è necessità di tenerli costantemente sotto controllo, per fare in modo di registrare più osservazioni e dunque considerare i loro spostamenti, comprendendo così la loro traiettoria intorno al Sole. Ciò fa sì che la possibilità di impatto possa variare di continuo nel corso del tempo. Infatti, ad esempio nel caso in questione, il 29 gennaio la probabilità calcolata era dell’1.3 percento, poi tale stima sarebbe ammontata all’1.7 il primo di febbraio, si sarebbe abbassata poi al 1.4 il giorno successivo e circa una settimana fa sarebbe salita al 2.3 percento fino a scendere al 2 percento il 10 febbraio.
L’asteroide YR4 si calcola sia di diametro compreso tra 40 e 100 metri e di livello tre nella scala Torino. Tale livello è il secondo più alto mai raggiunto prima d’ora. Infatti, il primo rimane quello di Apophis, un asteroide di circa venti anni fa, che arrivò a quota quattro e che successivamente si abbassò, eliminando del tutto le potenzialità di impatto sul nostro pianeta.
Tuttavia, se prendiamo in considerazione le ipotesi attuali, gli astronauti hanno identificato delle “possibili” macro aree coinvolte nel potenziale scenario; tra queste il Sud America, di cui particolarmente la parte settentrionale, parte dell’Africa centrale e l’Asia meridionale.
Il margine di incertezza e le probabilità di impatto
Il margine di incertezza sull’orbita in cui viaggiano gli oggetti spaziali è solitamente un fattore chiave per comprendere le reali probabilità di impatto con il pianeta Terra. Tale margine si riduce man mano che si accumulano nuovi dati. Se dopo i maggiori calcoli, la Terra continua a trovarsi nelle traiettorie possibili nonostante queste siano diminuite considerevolmente, allora in tal caso le possibilità di scontro aumentano. I telescopi osserveranno 2024 YR4 fino al prossimo aprile, dunque, a tale scadenza ci saranno probabilmente maggiori dati circa l’orbita di tale asteroide, così da poter valutare e possibilmente escludere l’impatto con la Terra nel 2032.
La scala Torino
La scala Torino è un metodo di classificazione di pericolo di impatto associato agli oggetti spaziali che si avvicinano alla Terra (NEO), ad esempio asteroide e comete. Tale scala va dal livello 0 al 10, rispettivamente dunque da nessuna possibilità di scontro a quella di impatto certo, a tal punto da poter compromettere il proseguimento della civiltà umana, causando un disastro globale.
Il maggiore livello mai raggiunto da un NEO è stato quattro, dall’asteroide 99942 Apophis che alla fine del 2004 ha mantenuto tale livello per ben quattro giorni.
© Riproduzione riservata